top of page

AMA LA VITA

  • rubertelliandrea
  • 2 lug 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

ENEA È UN BIMBO CON LA SINDROME DI ANGELMAN E AMA LA VITA.

Vi romanzo un incontro al quale ha assistito mia madre nel centro riabilitativo di Enea...

C’è un ragazzone che chiameremo VITA, è un ragazzo paralizzato in sedia a rotelle, al quale il destino ha portato via tutto, la voce, la mobilità, parte del cervello e ogni sfera sociale inclusiva e comunicativa....

Un incidente terribile gli ha strappato la

Giustizia di un’esistenza perfetta.

Tutti stanno lontani da VITA, e lui è arrabbiato col mondo, le persone hanno paura di avvicinarsi ad un ragazzo così diverso dallo standard della normalità...

Enea aspettava di entrare a terapia quando ha cominciato ad interessarsi a VITA incuriosito da lui, dalla carrozzina e probabilmente anche dalla sua anima, gli sorrideva senza paura e senza alcun pregiudizio come se lo conoscesse da sempre, come se non ci trovasse nulla di strano....

VITA era accompagnato da sua madre, con timore sorvegliava che il ragazzo arrabbiato col mondo non

colpisse quel curioso bimbo impegnato a studiare la fusione tra uomo e macchina, disse che a VITA sono sempre piaciuti i bambini ma che ora hanno scherno di lui, Enea si avvicina e gli accarezza il viso, si appoggia alla sua carrozzina, cerca sempre di attirare la sua attenzione sfoggiando quel sorriso sindromico che lo contraddistingue squarciandogli il volto.

VITA non può parlare, fa fatica a comunicare e in pochi riescono a capirlo...ma in quel momento dopo un milione di giorni un piccolo bimbo si è avvicinato a lui contento e felice di essere lì, senza paura, senza ribrezzo, senza pietà.

VITA era stranito ma felice di aver trovato un amico, anche per pochi attimi, un amico che si è avvicinato a lui perché vede il mondo come nessuno di noi può percepirlo, con gli occhi di un bimbo diverso, semplicemente attratto dalle cose belle, quelle belle veramente, quelle belle che non si possono toccare o vedere.

Mia madre mi ha parlato del loro incontro come un momento molto triste e molto ingiusto, in cui difficilmente si possono trattenere le lacrime, ma allo stesso tempo di una testimonianza di umanità incredibile che va aldilà di quello che possiamo concepire razionalmente, un intreccio di problemi neurologici, di gravi disabilità, di deficit motori e cognitivi che insultano l’esistenza, ma che hanno generato 5 minuti di limpido amore.

Non so quanto ci metterò e come ci riuscirò ma prometto che lavorerò al massimo per questo amore, per queste disabilità... per quanto la gente non guardi aldilà del proprio naso, per quanto non ci sia il giusto spazio per voi al di fuori di un ospedale, troverò il modo di farvi sorridere e accarezzare anche da chi vive sulle proprie gambe e da chi pensa con la propria convenzionale testa.

ree

 
 
 

Commenti


bottom of page